A Testa Alta è il racconto del percorso di vita di Emilio Scalzo.
Conosciuto in tutta la valle di Susa come pescivendolo per aver praticato negli anni il suo lavoro, insieme alla moglie Marinella, nei mercati della valle. Ricordato per essere stato negli anni giovanili un promettente giocatore di calcio, in seguito impegnato nella squadra Veterani del Piemonte. In gioventù ha avuto una parentesi nel pugilato agonistico. Dal 2005 diventa attivista “infaticabile” del movimento No Tav conosciuto da movimenti sociali, associazioni, gruppi ambientali e solidali in tutta Italia. Generoso e legato alla famiglia saprà farsi carico dei problemi dei suoi otto fratelli, fra mille peripezie, carcere, droga, latitanza. Ha saputo resistere alle lusinghe dei facili guadagni, da quella che lui stesso chiama “la via dell’aceto”. Abituato a schierarsi da sempre verso i più deboli, sarà facile dal 2017 condividere l’aiuto ai migranti di passaggio dall’alta valle Susa verso la Francia. Attualmente si trova in arresti domiciliari per aver disatteso a misure cautelari, per reati riferiti all’opposizione al Tav e alla solidarietà con i migranti.
“…Per tutta la vita mi è passato a fianco il male del mondo, la via dell’aceto posso dire di conoscerla. Se ora avete trovato il vostro nemico in me perché sono un No Tav e taglio le reti, va bene così, ma credetemi fa un po’ ridere”.